Piero V.

Il mio allacciamento a Fibercop

Nelle puntate precedenti…

8 mesi fa ho scritto come Fibercop stia realizzando una rete in fibra ottica usando gli stessi punti di riferimento della rete in rame di Tim. Stanno installando nelle strade degli “armadi riparti linea ottici” vicino agli “armadi riparti linea” esistenti. Da essi partono diversi cavi in fibra verso i vari “PTE” (punto terminazione edificio) posti in corrispondenza delle chiostrine del rame.

Io abito in una via circondata dai campi e la rete telefonica è stata realizzata in maggior parte in via aerea. Nella via ci sono 4 chiostrine, 3 facenti riferimento all’armadio 7 e una invece collegata ad un altro armadio. Del primo gruppo, le prime due sono state raggiunte dagli scavi il 9 febbraio e, verso fine marzo, sono state installate anche le scatole per i collegamenti della fibra. In corrispondenza della terza chiostrina, l’ultima di quel ramo di rete, non è stato fatto niente… e quella è proprio la chiostrina a cui io sono collegato.

Mentre aspettavo di vedere novità, mi sono iscritto al servizio di Fibercop per ricevere una email su quando la copertura risulti completa.

I 7 appuntamenti

La notifica di lavori completati mi è arrivata il 16 maggio, sebbene non ci fosse ancora il PTE. Ho subito fissato un appuntamento per il passaggio a FTTH per la prima data disponibile, soli 3 giorni dopo. Mi è stato annullato senza che mi fossero date spiegazioni. Allora ne ho fissato un altro, ma questa volta l’attesa è stata più lunga e lo ho ottenuto per il primo giugno.

La sfortuna ha voluto che venisse l’unico tecnico che non sapesse della regola che per ogni chiostrina ci deve essere sempre un PTE. Gli ho anche chiesto esplicitamente se dovessero installarne uno.

Lui invece avrebbe tirato un cavo di fibra fino all’ultimo palo connesso, che dista circa 80 m da casa mia, ma riteneva che un albero impedisse il passaggio. Perciò ha messo la pratica in sospensione, in attesa che fossero effettuate le opportune potature, poiché, a sua detta, Tim non fa interventi in proprietà private.

Allora sono andato a parlare con i proprietari, i quali mi hanno detto di aver programmato una potatura approfondita per l’inverno. A quel punto, mi sono reso disponibile a chiamare qualcuno a mie spese per tagliare quei pochi rami che permettessero la prosecuzione dei lavori. Sebbene mi avessero autorizzato, per vari motivi ho preferito aspettare l’inverno.

Ma qualche mese dopo, un’altra famiglia della via è riuscita a farsi installare la fibra, così il primo di settembre ho contattato di nuovo Tim per sbloccare la mia pratica. Ho ottenuto un terzo appuntamento per il 15 settembre, annullato di nuovo senza motivazioni il 14, e un quarto appuntamento per il 27 settembre. Quel giorno è arrivato un tecnico diverso, che però ha constatato la mancanza del PTE, ha aperto una segnalazione e rinviato l’installazione al 12 ottobre, dicendomi che per allora avrebbero ultimato la copertura. Invece si è ripetuto lo stesso copione. Poi, all’ulteriore appuntamento a vuoto del 2 novembre, un quarto tecnico mi ha detto di non chiamare più fino a quando non avessi visto il PTE installato. Almeno ha aggiunto che avrebbe fatto la segnalazione a Tim, perché fino ad allora il caso era rimasto interno a Sirti, la ditta appaltatrice dei lavori (!).

Non fidandomi, ho provato a chiamare di nuovo il 187. L’operatrice mi ha detto di aver inviato un’email interna, ma mi ha anche suggerito di inviare un’email a documenti187@telecomitalia.it (casella che poi ho scoperto accettare solo email con allegati, quindi ho scritto un documento e gliel’ho allegato come PDF 🙈️). Infine, ho inviato anche una PEC.

Non sono sicuro di quale metodo abbia funzionato, ma il lunedì successivo (7 novembre) una squadra di Sirti è venuta a predisporre il cavo mancante tra i due pali (tempo impiegato: meno di un’ora), e il giorno dopo sono venuti ad installare il PTE (tempo impiegato: meno di due ore).

A quel punto, ho chiamato di nuovo il 187, ma mi hanno detto di non potermi fissare un appuntamento perché la pratica era in sospensione, che mi avrebbero chiamato loro, ma non sapevano darmi un orizzonte temporale.

Avendo ormai imparato la lezione, non ho aspettato troppo e ho richiamato giovedì 9 novembre. Mi hanno risposto nuovamente che mi avrebbero richiamato dall’ufficio tecnico, ma questa volta lo hanno fatto davvero meno di 5 minuti dopo! Così, ho fissato un appuntamento per il lunedì successivo 🎉️.

E finalmente, a quasi 6 mesi dalla data di disponibilità del servizio, l’allacciamento è avvenuto con successo.

L’installazione

L’appuntamento finale è stato più rapido delle 3 ore previste, probabilmente anche grazie al fatto che conoscevo già il percorso dei tubi e avevo già predisposto i pozzetti aperti. Delle curve un po’ troppo strette hanno causato un po’ di fatica agli installatori, ma a parte quello non ci sono stati problemi, e in 2 ore hanno fatto tutto.

Ero estremamente curioso di vedere come avrebbero fatto a crimpare il cavo in fibra. La risposta è che non lo fanno! I tecnici hanno con sé solo la macchina per saldare le fibre ottiche. Quindi, prendono un cavo già pronto con connettori SC, lo tagliano e poi lo saldano alla fibra che hanno fatto passare nei muri. La borchia in realtà è solamente un pezzo di plastica con preinstallato un accoppiatore per fibre.

Nell’articolo precedente avevo parlato di coppie di fibre, ma mi sono sbagliato: Fibercop utilizza un’unica fibra per entrambi i canali.

L’ONT che mi hanno fornito è prodotto da Sercomm e ha una porta da 2,5 Gbps. Per attivarlo il tecnico si è connesso ad un loro gestionale e ha immesso il numero di serie dell’apparecchio o qualcosa del genere. In pochi minuti si è connesso e siamo stati pronti per il collaudo.

Alla fine si sono anche segnati una stima dei metri di fibra impiegati.

Prestazioni

Prima di FTTH partivo da una VDSL con velocità massima 100 Mbps (avevo sempre rifiutato il passaggio a 200 Mbps perché l’aumento effettivo era irrisorio e mi sarebbe toccato comprare un ulteriore modem). Con il passaggio non ho chiesto esplicitamente un cambio di piano, ma su MyTIM ho visto che mi hanno passato automaticamente a Tim Premium Fibra, che prevede download a 1 Gbps e upload a 300 Mbps. La velocità che al momento raggiungo, usando una scheda da 2,5 Gbps, è di circa 950 Mbps in download e poco più di 310Mbps di upload, misurati su speedtest.net.

Con le schede da 1 Gbps la mia velocità massima scendeva a circa 880 Mbps. La mia congettura è che Tim misuri il limite sui pacchetti IP. Questi però sono incapsulati in PPPoE, che aggiunge un piccolo overhead per cui un’interfaccia da 1 Gbps potrebbe fare da leggero collo di bottiglia.

In realtà, il mio router (un Cudy WR2100) sarebbe stato un collo di bottiglia ben maggiore: limitava la mia velocità a circa 450 Mbps a causa del suo processore. La cosa mi era già nota, ma con la connessione precedente non era un problema e in due anni che l’ho usato mi sono sempre trovato bene. Quindi ho deciso di riconfigurarlo come access point + switch e di usare il mio NAS anche come router. Gli ho aggiunto una scheda da 2,5 Gbps basata su un chip Realtek RTL8125 e pagata poco più di 15€. Magari scriverò un ulteriore articolo per parlare delle configurazioni, sia per Debian che per OpenWrt.

Questa storia è stata lunga e snervante, sono felice che si sia conclusa bene. Come sempre, ogni volta che si hanno problemi con Tim non si sa quando si riuscirà a risolverli. Ora che ho la linea, potrei anche valutare di cambiare operatore. Ce ne sono tanti altri che si allacciano alla stessa rete, anche se penso che nel mio paesino rivendano tutti il servizio di Tim.

Almeno posso dire di essere completamente soddisfatto dal punto di vista delle prestazioni, che mi aiuteranno anche per il mio lavoro. Per esempio, qualche giorno fa ho dovuto scaricare diversi pacchetti da quasi 200 MB l’uno per trovare l’inizio di una regressione. Poter farlo in un paio di secondi ciascuno anziché 40 secondi è un bel cambio. Mi sembrava quasi di avere il server nella mia LAN.